CASTELLO DI SAN PELAGIO (MUSEO DEL VOLO)

www.castellosanpelagio.it

(Distanza dall’agriturismo 23 km – 30 min.)

L’imponente torre merlata sorge nel Trecento su volere dei Da Carrara, signori di Padova, per difendersi dagli Scaligeri di Verona. In seguito, dal 1544, la famiglia Sant’Uliana acquisisce il castello.
Nel 1752 i Conti Zaborra ottengono la proprietà, ampliano il complesso realizzando le barchesse ad uso agricolo e rimodernano l’ala padronale per adattarla a residenza signorile.
Da San Pelagio, il 9 Agosto 1918, la squadriglia aerea di Gabriele d’Annunzio decolla per il folle “Volo su Vienna”, su cui lancia migliaia di volantini invitanti alla resa. Il racconto di quegli eventi è centrale nell’idea di trasformare la Villa in museo: nel 1976 inizia il restauro della struttura e nel 1980 apre al pubblico il Museo del Volo, alla presenza di Maria Fede Caproni – figlia di Gianni Caproni, pioniere dell’aviazione del primo Novecento.
Da allora, la famiglia dei Conti Zaborra abita questo Castello ricco di memorie private e storiche. La barchessa accoglie eventi privati e business e nel salone da ballo volano le mongolfiere. Il complesso guarda sul grande giardino, verso la collinetta e i labirinti. Dall’androne sotto la torre si snodano ancora i passaggi sotterranei segreti dell’antico castello carrarese.


Inaugurato il 20 settembre 1980, il Museo del Volo si sviluppa nelle due ali del Castello di San Pelagio, padronale e rustica. Attraverso sezioni tematiche, il museo ripercorre le principali tappe dell’evoluzione dei mezzi che hanno portato l’uomo alla scoperta del cielo e dello spazio.
Negli antichi granai, nelle cantine e nelle stanze residenziali della Famiglia Zaborra sono oggi esposte storie di voli mitici, di scienziati visionari, di mongolfiere e dirigibili, di aeroplani, idrovolanti e mezzi spaziali.

Nell’estate del 1917, il Castello di San Pelagio diventa un punto strategico nel contesto della Grande Guerra. La famiglia Zaborra sottoscrive un contratto d’affitto con l’esercito italiano per la realizzazione di un campo di volo e l’occupazione di una parte della villa. Gli appartamenti al primo piano, in particolare, diventano dimora del maggiore Gabriele d’Annunzio.
Le Stanze, riallestite secondo fonti d’archivio, sono oggi aperte ai visitatori e parte integrante del Museo del Volo. Vi sono conservati ricordi di vita e di volo del poeta- soldato, oltre a gli arredi della famiglia Zaborra.